IL CRITICO D'ARTE MARCELLO FRANCOLINI CON NUOVA OGGETTIVITA'
NUOVA OGGETTIVITA' (Roma, Milano, Ferrara)
AA.VV. Al di là della destra e della
sinistra (per l'Italia del XXI secolo)- dopo il Libro Manifesto
a cura di Sandro
Giovannnini e Roby Guerra (La
Carmelina, giugno 2013)
“...Al di là dei nomi che potrebbero
apparire persino dei “purissimi accidenti” se non strettamente collegati alla
causa prima etimologica ed alla causa seconda od efficiente della
corrispondenza con il fare effettivo, si potrebbe intendere che l’era del
soggettivismo massificato e della massificazione soggettiva, è, ciclicamente,
alla fine. Una nuova realistica oggettività significherebbe comprendere
nuovamente il porsi necessario dei grandi compiti al di là della frattura esistenziale
del capitalismo, per come esso si è andato terminalmente configurando.
Recuperare l’eroismo della persona ed inserirlo nel progetto della comunità,
significa veramente andare realisticamente al di là della destra e della
sinistra, qualsiasi cosa temano i nostalgici di qualsiasi provenienza o setta.
La partecipazione, elemento insieme spirituale e materiale, può centrare ogni
nostro sentimento ed ogni nostro ragionamento per farsi prassi generosa e
lungimirante, così nel microcosmo delle relazioni come nel macrocosmo delle
realizzazioni. In tal modo i valori fondanti sono e saranno acceleratori e non
zavorra.:..” Sandro Giovannini
SOFTWARE
Collaudo: (intervista)
Giovanni Sessa- (intervista) Stefano Vaj – (intervista) Luigi Tallarico - (intervista) Graziano Cecchini
PARTE 1 NUOVA OGGETTIVITA' E-O NEW REALISM
Collaudo: Antonio Saccoccio – Postmoderno? New Realism?
O una Terza Avanguardia?
(Interviste)
Luigi Sgroi, Giovanni Sessa, Francesco
Sacconi, Paolo Melandri, Roby Guerra, Sandro Giovannini, Vitaldo Conte,
Giuseppe Casale
PARTE 2 URFUTURISMO E DINTORNI
Collaudo:
Sandro Giovannini - Per una volta teniamoci agli impulsi
primari
(Interviste)
Stefano Vaj, Marcello Francolini, Antonio Fiore, Alberto Ferretti, Emilio
Diedo, Pierluigi Casalino*, Graziano
Cecchini, Alessio Brugnoli **Zairo Ferrante, Sylvia Forty, Maurizio
Ganzaroli, Riccardo Roversi
PARTE 3 TEMPI NETMODERNI (LA SINGOLARITA'
DELL'AZZURRO)
Collaudo:
Roby Guerra – La divina politica, Zairo Ferrante - Saggio semi-para-poetico di un indifferente
(Interviste)
Luca Siniscalco, Fabio Scorza, Maria Antonietta Pinna, Giuseppe Manias, Giovanna Guardiani,
Francesca De Carolis, Daco, Seconda
Carta, Mauro Biuzzi
(*by Alessia Mocci **by Roby Guerra)
Retropostfazioni: Sandro Giovannini-Roby Guerra
Schede minime
autori:
Nel volume anche … Marcello Francolini, da cui
questo estratto:
INTERVISTA
A MARCELLO FRANCOLINI: 3000 postfuturismi
D – A Tirana in Albania
una sua recente esperienza come futurista “critico”, evidenziata anche dal
Corsera… un …antibilancio?
R – A Tirana ho avuto modo di
mettere in pratica più che una lezione sul Futurismo, una lezione futurista,
cioè strettamente attuale, una pedagogia sinestetica. C’era una complementarità
di momenti esplicativi di opere, di lettura di manifesti, lettura di lettere
tra i futuristi, momenti di perfomance, video documentari sul futurismo e video
ricreati per spiegare in forma diretta con delle immagini concetti quali
simultaneità dinamicità velocità ed infine anche videoart. In più c’era una
tela “aperta” (ovvero bianca) disponibile per gli studenti che potevano
interagire durante la lezione. Infine ogni dieci minuti c’era uno spostamento a
destra per non rischiare la visione monotona della lezione. “Metteremo lo
spettatore al centro dell’opera”, ho tentato di mettere lo studente al centro
della lezione; così ho usato la cinematografia contemporanea per spiegare la
compenetrazione dei piani e l’analogia delle parolibere e il web 2.0 per il
concetto di una prassi artistica interattiva prima ancora di internet. Tre
linee guida: Comunicazione, Avanguardia, Nuova Fenomenologia tipologica
dell’opera d’arte. Per la comunicazione ho utilizzato le varie diversificazioni
del marketing odierno, rapportandole alle strategie comunicative del Futurismo.
Ho tentato di svelare la democraticità unica
dell’Avanguardia italiana a partire proprio dall’Arte dei Manifesti e dalle
Serate Futuriste, una ricerca costante per scorrere nello spazio comune fino
all’Artecrazia. Il movimentismo poi come base dell’Avanguardia italiana: la
creatività dei futuristi fu eccitata da una permanente mobilitazione degli
entusiasmi che tutti li coinvolse: lavorare per una mostra saputa all’ultimo
momento o per una rivista che presto sarebbe andata in stampa (e forse quel testo
sarebbe poi stato declamato durante una serata o trasformato da articolo in
“volantino” lanciato poi da chissà quale strada o piazza di una città d’Italia
o straniera).
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