lunedì 29 luglio 2013

IL CRITICO D'ARTE MARCELLO FRANCOLINI CON NUOVA OGGETTIVITA'


IL CRITICO D'ARTE MARCELLO FRANCOLINI  CON NUOVA OGGETTIVITA'

NUOVA OGGETTIVITA' (Roma, Milano, Ferrara)
AA.VV. Al di là della destra e della sinistra (per l'Italia del XXI secolo)- dopo il Libro Manifesto
a cura di Sandro Giovannnini e Roby Guerra (La Carmelina, giugno 2013)


“...Al di là dei nomi che potrebbero apparire persino dei “purissimi accidenti” se non strettamente collegati alla causa prima etimologica ed alla causa seconda od efficiente della corrispondenza con il fare effettivo, si potrebbe intendere che l’era del soggettivismo massificato e della massificazione soggettiva, è, ciclicamente, alla fine. Una nuova realistica oggettività significherebbe comprendere nuovamente il porsi necessario dei grandi compiti al di là della frattura esistenziale del capitalismo, per come esso si è andato terminalmente configurando. Recuperare l’eroismo della persona ed inserirlo nel progetto della comunità, significa veramente andare realisticamente al di là della destra e della sinistra, qualsiasi cosa temano i nostalgici di qualsiasi provenienza o setta. La partecipazione, elemento insieme spirituale e materiale, può centrare ogni nostro sentimento ed ogni nostro ragionamento per farsi prassi generosa e lungimirante, così nel microcosmo delle relazioni come nel macrocosmo delle realizzazioni. In tal modo i valori fondanti sono e saranno acceleratori e non zavorra.:..”   Sandro Giovannini

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Collaudo: (intervista) Giovanni Sessa- (intervista) Stefano Vaj – (intervista) Luigi Tallarico  - (intervista) Graziano Cecchini

PARTE 1   NUOVA OGGETTIVITA' E-O NEW REALISM
Collaudo:  Antonio Saccoccio – Postmoderno? New Realism? O una Terza Avanguardia?
(Interviste) Luigi Sgroi,  Giovanni Sessa, Francesco Sacconi, Paolo Melandri, Roby Guerra, Sandro Giovannini, Vitaldo Conte, Giuseppe Casale

PARTE 2   URFUTURISMO E DINTORNI
Collaudo: Sandro Giovannini -  Per una volta teniamoci agli impulsi primari

(Interviste) Stefano Vaj, Marcello Francolini, Antonio Fiore, Alberto Ferretti, Emilio Diedo,  Pierluigi Casalino*, Graziano Cecchini,  Alessio Brugnoli    **Zairo Ferrante, Sylvia Forty, Maurizio Ganzaroli, Riccardo Roversi

PARTE 3   TEMPI NETMODERNI (LA SINGOLARITA' DELL'AZZURRO)
Collaudo: Roby Guerra – La divina politica, Zairo Ferrante - Saggio semi-para-poetico di un indifferente
(Interviste) Luca Siniscalco, Fabio Scorza, Maria Antonietta Pinna,  Giuseppe Manias, Giovanna Guardiani, Francesca De Carolis,  Daco, Seconda Carta, Mauro Biuzzi

   (*by Alessia Mocci  **by Roby Guerra)

Retropostfazioni: Sandro Giovannini-Roby Guerra

Schede minime autori:

Nel volume anche … Marcello Francolini, da cui questo estratto:
INTERVISTA  A  MARCELLO FRANCOLINI:  3000 postfuturismi
D – A Tirana in Albania una sua recente esperienza come futurista “critico”, evidenziata anche dal Corsera… un …antibilancio?
R – A Tirana ho avuto modo di mettere in pratica più che una lezione sul Futurismo, una lezione futurista, cioè strettamente attuale, una pedagogia sinestetica. C’era una complementarità di momenti esplicativi di opere, di lettura di manifesti, lettura di lettere tra i futuristi, momenti di perfomance, video documentari sul futurismo e video ricreati per spiegare in forma diretta con delle immagini concetti quali simultaneità dinamicità velocità ed infine anche videoart. In più c’era una tela “aperta” (ovvero bianca) disponibile per gli studenti che potevano interagire durante la lezione. Infine ogni dieci minuti c’era uno spostamento a destra per non rischiare la visione monotona della lezione. “Metteremo lo spettatore al centro dell’opera”, ho tentato di mettere lo studente al centro della lezione; così ho usato la cinematografia contemporanea per spiegare la compenetrazione dei piani e l’analogia delle parolibere e il web 2.0 per il concetto di una prassi artistica interattiva prima ancora di internet. Tre linee guida: Comunicazione, Avanguardia, Nuova Fenomenologia tipologica dell’opera d’arte. Per la comunicazione ho utilizzato le varie diversificazioni del marketing odierno, rapportandole alle strategie comunicative del Futurismo.
Ho tentato di svelare la democraticità unica dell’Avanguardia italiana a partire proprio dall’Arte dei Manifesti e dalle Serate Futuriste, una ricerca costante per scorrere nello spazio comune fino all’Artecrazia. Il movimentismo poi come base dell’Avanguardia italiana: la creatività dei futuristi fu eccitata da una permanente mobilitazione degli entusiasmi che tutti li coinvolse: lavorare per una mostra saputa all’ultimo momento o per una rivista che presto sarebbe andata in stampa (e forse quel testo sarebbe poi stato declamato durante una serata o trasformato da articolo in “volantino” lanciato poi da chissà quale strada o piazza di una città d’Italia o straniera).


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